11 Marzo, centrale nucleare Fukushima I, a circa 200 km da Tokyo.
Tra i concorrenti abbiamo sei LWR (ovvero reattori moderati, raffreddati e riflessi con l'acqua del rubinetto di casa vostra)
e tutti appartenenti alla categoria BWR (vedi l'inciso).
-Inciso sui BWR-
Abbiamo detto che si usa acqua del rubinetto in questi reattori. Ora, i reattori BWR funzionano molto semplicemente:
acqua liquida entra nel nocciolo e si riscalda (raffreddando le barre) -> acqua bolle e diventa vapore -> vapore va in
turbina -> condensa e ritorna all'ingresso del nocciolo.
Questo significa che sala macchine e reattore usano la stessa acqua (cosa che non accade nei PWR).
Questa soluzione impiantistica permette di risparmiare un sacco di soldi (evita l'uso di numerose pompe, di generatori di
vapore, di pressurizzatori, etc...). Questo risparmio però lo pago in termini di sicurezza. Infatti il canale di vapore che
passa dal reattore alla turbina rappresenta a tutti gli effetti un punto critico dell'impianto. Difatti l'acqua che scorre
nel nocciolo diventa radioattiva (l'ossigeno e le poche impurità disciolte in essa lo diventano). Quindi avere roba
radioattiva non troppo confinata e che gira da una sala ad un'altra (protetta nel mezzo da uno "schermo biologico" per
evitare di avere operai brillanti al buio) non fa proprio comodo. Ma vabé.
-Fine-
La potenza elettrica totale dell'impianto è di 4.7 GW (che in potenza termica alle barre di combustibile è circa 14.2 GW).
I reattori accesi sono:
Il reattore #1 è il più vecchio e produce "appenna" 500 MW elettrici, classe 1967.
Centrale che doveva essere spenta un mese fa. Tuttavia la TEPCO non vuole scazzarsi a costruire una nuova centrale
ed il governo Jappo non incentiva la cosa, quindi alla fine si dice "ha lavorato per 40 anni senza dare storie, bastano due
ritocchi qua e là che può lavorarne altri 10 che non fa male". Questa cosa la fanno OVUNQUE. Si può fare, ma si deve stare
attenti ai ritocchini da fare. Il reattore #2 e 3 hanno 7 anni in meno, e producono circa 800 MW ciascuno
Tutti questi avevano fottesegato al terremoto del Miyagi nel 1978.
Da Settembre (2010) il #3 viene alimentato anche col MOX (vedi inciso).
I restanti 3 reattori sono spenti per ispezioni periodiche.
-Inciso sul MOX-
Tra i più importanti motivi per cui si sostituiscono le barre di combustibile è il controllo del reattore. Si arriva
ad un punto in cui controllare il reattore con quel tipo di barre richiede tecnologie che l'impianto non ha e, nonostante in
teoria si potrebbe continuare a produrre energia senza sostituire nulla, si deve procedere alla sostituzione. Quindi è come
quando la vostra auto è in riserva, e voi dovete decidere se fermarvi alla stazione di servizio o aspettare di arrivare alla
prossima rischiando di rimanere a piedi.
Ora, per non buttare proprio tutto delle barre usurate (il che sarebbe da pazzi perché sarebbe come buttare la riserva che è
rimasta nel serbatoio prima di fare il pieno) si preferisce prenderle, estrarne gli ossidi di Plutonio e Uranio, miscelarli e
schiaffarli in un reattore in mezzo ad altre barre "normali".
Con la fissione nuculare si liberano neutroni. Questi, come la loffa sotto le coperte, vengono emessi in due botte: quasi
istantaneamente (neutroni pronti) e dopo un certo tempo che va dai ms alle decine di s (neutroni ritardati). Questi ultimi
sono la chiave fondamentale nella regolazione di un reattore. Diciamo che più neutroni pronti = guidare una monoposto da F1,
più neutroni ritardati = guidare la nuova panda. Ovviamente le tempistiche e la difficoltà varia fortemente tra le due
situazioni.
Teoricamente in un reattore si potrebbe usare anche solo plutonio, ma il numero di neutroni ritardati da fissione del Pu è
sensibilmente inferiore a quelli da fissione di U. questo fa si che un reattore ricco di Pu è molto più instabile di uno
ricco di U. La via di mezzo è il MOX.
Questo in europa lo fa la Areva (FR).
Ricapitolando, MOX = reattore un poco più instabile, ma ormai si sa bene come governarlo, riciclo e risparmio in termini di
ambiente e danari sonanti. -Fine-
Arriva il terremoto, magnitudo corretta ora dopo ora fino a 9.0.
Il sistema di sicurezza dei reattori in uso ovviamente sparano uno SCRAM (vedi thread in archivio per sapere cos'è) che
infila tutte le barre di controllo.
Tuttavia un reattore "fermo" non è effettivamente inattivo. In effetti fermare un reattore è come togliere il pedale
dall'acceleratore. Per fermarvi effettivamente ci vuole del tempo (e dello spazio).
Quindi per poter dire "ok il reattore non eroga più energia" non bastano le barre di controllo/acido borico/altro perché
questi sono solo sistemi per garantire un piede non più sull'acceleratore.
Infatti nelle barre si accumula una certa quantità di prodotti di decadimento. Questi continuano a produrre dell'energia
termica che va asportata.
Allo shut down un reattore continua ad erogare il 7% circa di energia e questa cala esponenzialmente col tempo (ad esempio il
reattore 3 ha continuato a dare 160 MW termici per i primi secondi, 30 MW dopo 1 ora e darà ancora 0.4 MW tra un anno.
Per questo, specialmente subito dopo lo scram, è fondamentale continuare a raffreddare le barre che continuano a scaldare di
brutto per un certo periodo.
Tenete conto che circa 7 MW bastano per far bollire 2/300 tonnellate di acqua in un giorno.
Una volta raggiunti livelli di potenza accettabili si prendono le barre e si buttano in piscine raffreddate in ammollo per
due o tre anni (0.4 MW non è comunque una potenza sulla quale ridere). Passato questo tempo possono essere stoccate nei
classici fusti negli scantinati di periferia italiani.
Ad ogni modo, per poter raffreddare dopo lo scram servono delle pompe che fanno scorrere acqua nel reattore, poi questa acqua
calda va in uno scambiatore di calore che la raffredda usando acqua marina e l'acqua raffreddata torna nelle pompe e quindi
al reattore completando il loop. MA per le pompe, le valvole e altri servizi accessori serve l'elettricità dalla rete esterna
alla centrale (remember chernobyl e l'esperimento) e post terremoto+tsunami ovviamente la rete è bella che fottuta.
A sostituzione della rete esterna entrano in azione dei generatori diesel che forniscono l'energia agli zingari per le loro
giostre ed alla centrale per le pompe&co.
Ecco che entra il primo tentacolo nel sedere dei giapponesi: l'impianto è progettato per resistere a tsunami di 5/6 metri,
con una barriera frangiflutti di 7/9 metri. Quello che arriva è di 10.In realtà , e questo io non ve lo sto dicendo,
il picco massimo misurato è 25. Ma se lo dite in giro vi ammazzo. Ecco quindi che la sala dei generatori diesel per
i reattori 1 e 2 è allagata e questo li fa fottere dopo circa un'ora di funzionamento.
Siamo al primo livello di emergenza, e TEPCO avverte del fattaccio.
Fortunatamente se i Diesel vanno a fangulash ci sono delle batterie di supporto che danno una autonomia di 8 ore circa.
Durante questo tempo sono arrivate altre MOAR batterie dagli altri stabilimenti nuculari e successivamente MOAR generatori
portatili. Peccato che ormai ho perso il treno della sequenza incidentale ed ora risolvere il problema è più complicato (come
se c'è uno che casca da un palazzo, se gli lancio una corda in tempo ho acchiappato la sequenza incidentale, se la lancio
dopo che si è spataccato a terra non serve a molto).
-Inciso sugli sviluppi dei BWR-
[spoiler]
Tra le varie migliorie ai BWR (o meglio a tutti i reattori) c'è la possibilità di usare il vapore prodotto dal decadimento
per far andare delle turbine apposite che alimentano le pompe.
[spoiler]
-Fine-
Secondo tentacolo nel sedere: per poter connettere tutta quella bella roba è necessario accedere alle "prese" della centrale
CHE SONO NELL'EDIFICIO ALLAGATO DEI DIESEL.
Quindi ora la priorità è ricostruire dei nuovi allacci alla centrale per poter connettere quelle cazzo di batterie.
Meanwhile, nel reattore, l'acqua liquida a contatto con le barre calde comincia a vaporizzare sempre di più. E questo risulta
in un aumento di pressione nel vessel del reattore (l'ovetto kinder nel quale c'è il nocciolo). Per poter buttar dentro acqua
fresca non solo devono funzionare le pompe, ma devo calare la pressione, quindi far sfogare quel vapore in eccesso da qualche
parte.
Siamo al giorno dopo, il 12, tra le 02:00 e le 11:00.
I venti vanno verso l'oceano, male che vada si fotta il mare, quindi si procede allo sfogo controllato nel reattore 1 che in
un giorno ha raggiunto il doppio della pressione nominale con la quale dovrebbe operare (e che ovviamente non è la massima
che può sopportare, ovviamente).
Ora, se leggete più avanti, si scoprirà che si verifica una parziale fusione di alcune barre. Conseguenza ovvia di
temperature troppo elevate. Temperature tali per cui lo zirconio reagisce con l'acqua che si dissocia e diventa H2+O2,
l'ossigeno ossida lo zirconio e l'H rimane, con la sua esplosività (remember chernobyl, ancora). Normalmente l'H rilasciato
viene bruciato da appositi sistemi, ma no corrente=no brucio H2.
Sta di fatto che alle 15:36 l'edificio del reattore 1 fa il botto.
Il vessel di acciaio al suo interno non riporta danni nonostante l'esplosione scoperchi il tetto dell'edificio (che serve a
proteggere il reattore dalla pioggia, quindi relativamente un danno poco grave).
Ad ogni modo, il vapore radioattivo non dovrebbe contenere merda troppo pericolosa in quanto questa è confinata nelle barre
di combustibile dal rivestimento in zircalloy che le circonda. Tuttavia all'esterno del reattore cominciano a comparire (a
parte una radioattività crescente) Cesio, Iodio e altre zozzerie, segno che le barre nel reattore non sono molto sane in
quanto la guaina ha ceduto (fusione parziale, quasi di sicuro).
Ecco che i media impazziscono e cominciano a strumentalizzare la faccenda in ogni maniera possibile (vedi l'inciso Grillini
Vs Pdlini).
Si sparano numeri sulla scala INES riguardo la gravità dell'incidente, mentre sono solo le proposte dei vari organi per
classificare l'incidente. Solo la AIEA può definirlo.
-Inciso Grillini Vs Pdlini-
In questa faccenda ho capito alcune cose che prima credevo frutto dell'immaginazione comune.
Chiunque parla in TV lo fa solo per tirare acqua al suo mulino.
Ecco quindi un Chicco testa che dopo 5 dal terremoto minimizza su ogni fronte su La7 o Mario Tozzi che demonizza il mostro
nucleare su rai3 tirando fuori Chernobyl, Three Mile Island e la solita pappardella preconfezionata.
Nel frattempo i TG italiani danno qualche notizia imprecisa dopo che i colleghi del resto del mondo la hanno pubblicata in
ogni salsa sui loro siti da qualche ora.
In tutti questi giorni ho trovato centinaia di persone a parlare su ogni media di nucleare, ma UNO SOLO DI QUESTI SAPEVA
SCRIVERE QUELLO CHE DICEVA (un fisico nucleare che non mi ricordo il nome ma di sicuro sburrakuli).
Sfogare il vapore oltre ad abbassare pressioni e temperature comporta però un rimpiazzo di quella parte di acqua scomparsa
con lo sfogo. Acqua che è si quella del rubinetto, ma che va demineralizzata e depurata da tutte le impurità . Ovviamente non
si trova al combini sotto casa.
La sera stessa il primo ministro da l'autorizzazione ad utilizzare acqua marina per rabboccare il reattore attraverso gli
ugelli del sistema anti incendio (quindi si sa già che il reattore non verrà mai più acceso a problema risolto). Questa
soluzione non è prassi comune, e questo fa capire che non sanno più che pesci pigliare.
Per una decina di ore c'è da fare questo e basta.
ovviamente i lavori vengono interrotti un paio di volte da varie scosse di assestamento.
Nel frattempo, il 70% delle barre sono danneggiate.
Il reattore #3 subisce la stessa sorte, esplodendo la sera del 13. Il #2 e #4 esploderanno il 15 mattina. Tutti con
danneggiamenti alle barre meno severi (il #4 oltre a non avere barre da danneggiare -a parte quelle in piscina- in realtà
crolla dopo la botta che gli passa il #3 ed un incendio a seguire).
Arriviamo all'ultimo tentacolo nel sedere, il 16 mattina.
Se scrollate sopra, parlando di calore di decadimento, ho detto che le barre vengono prese e messe in delle piscine.
Ora, quella mattina esce del fumo bianco tra l'edificio #3 ed il #4.
Se quello è vapore che scappa da un danneggiamento al vessel del #3 è lammerda. Quindi viene evacuata la sala di controllo
(comune ai due reattori, vedi considerazioni sui Japponesi).
Dopo 3 ore si capisce da dove viene quella roba: è la piscina del #4.
Normalmente l'acqua nelle piscine si aggira sui 30°C. In quel momento ne sono 85.
Se dovesse evaporare troppa acqua si potrebbe verificare il cosiddetto "incidente di criticità ", ovvero si potrebbe tornare
ad una situazione in cui il bilancio neutronico diventa stazionario e si innesca la reazione di fissione a catena per
sbaglio. Il problema affligge in maniera minore tutti gli altri reattori (anche quelli spenti, ovviamente). Ok, comunque
arrivano gli elicotteri per quelli scoperchiati, qualche generatore portatile per gli altri e si risolve.
Lentamente la rete viene ripristinata e con questa il controllo della situazione.
Ora, con questo concludo la dinamica dei fatti e comincio a dire cose interessanti.
Innanzi tutto partiamo con la prima frase di tutti i filonucleari: "la centrale è vecchia". Gli studi effettivamente cazzuti
sulla sicurezza e analisi di rischio per gli impianti nucleari sono stati fatti post-Three Mile Island (dove ad esempio il
problema idrogeno è venuto fuori in maniera clamorosa), che porta la data del 1979. Quindi tutte le centrali di progettazione
precedente a quella data (ovvero praticamente tutti i reattori funzionanti quel giorno) sono assolutamente meno sicure di
quelle successive. Questa cosa non è assolutamente una giustificazione per quello che è successo, e vediamo perché.
-I Japponesi, tutti matti-
Ho già detto che le centrali che subiscono life extension devono subire degli interventi per metterle ad un livello di
sicurezza superiore ed accettabile in modo da fare un update con dei criteri di sicurezza post-TMI. Questo si fa normalmente
per tutte le centrali vecchie, dopo un certo periodo.
Essendo i Giappi una tribù che ritenevo giudiziosa pensavo che queste cose fosse scontata la cosa. MA ecco cosa viene fuori
dalle cose dette sopra.
-C'è la presenza di sale di controllo condivise per più reattori, che normalmente dovrebbero venire SEPARATE e BUNKERATE.
-Non viene evitato il FALLIMENTO PER CAUSA COMUNE che lo sanno anche le matricole di gestionale che va evitato! In questo
caso si tratta di aver messo tutti i diesel di emergenza NELLA STESSA STANZA, mentre normalmente sono in stanze separate di
cui una BUNKERATA. L'acqua nella stanza è la causa comune che ha fottuto tutte le ridondanze di sicurezza.
-Assenza di ricombinatori catalitici passivi (i sistemi per evitare che scoppi l'idrogeno): questi erano presenti, ma in
forma di precombinatori termici, attivi (ovvero necessitano di energia dalla rete per funzionare, come le pompe). Sto
parlando di appendere delle robe sui muri, non di rivoluzionare l'impianto.
Sinceramente sono errori da negri. Giapponegri. Perché sono cose BANALI da fare e lo sanno TUTTI.
-Fine--Pause di riflessione-
Colgo l'occasione per parlare delle mie personalissime considerazioni sul prossimo referendum italiano.
Estraniarci da questo incidente e prendere una scelta a prescindere da esso è impensabile. Per la casalinga di voghera come
per me.
Da un lato sono quasi convinto che gli incendi delle raffinerie tipo quella di Chiba stanno smerdando terre e persone molto
più che il rilascio di attività dei venting (a proposito, vedi pic). Tuttavia non riesco a non pensare a come questa sia una
tecnologia che NON PERMETTE CAZZATE. Non concepisce il "mettece quello che tanto è uguale" o il "lo faccio fa ar fijo de mi
cuggina che cià lo studio e nun me fa la fattura". Perché magari va sempre tutto bene, ma la volta che va male se c'è un bug
nel sistema poi sono cazzi amarissimi.
Ora, tutto sta nel CAPIRE IL MOTIVO che ci spinge a questa tecnologia. Bene.
#1)Il costo del kWh.
Tutti possiamo fare la bella discussione "Rinnovabile sano, rinnovabile bello" e spompinarci a vicenda.
La realtà è che chi produce energia poi deve venderla. In borsa. Ed in borsa vende chi fa pagare meno.
La borsa dell'energia grossomodo funziona con: la rete richiede 5MWh. Nucleare può produrre 3MWh a 1€/MWh, carbone
può produrre 2MWh a 2€/MWh, gas può produrre 2MWh a 3€/MWh. Ora, la precedenza va a chi fa pagare meno, quindi nucleare
produce al suo massimo: tutti e 3. Rimangono 2 da coprire. Si da la precedenza al carbone che copre tutto il 2 e quindi il
gas rimane a bocca asciutta. Proprio non apre la centrale. Rimane spento. OFF. Quindi puoi fare tutta l'energia che vuoi, ma se la fai pagare oro la borsa ti manda a cagare e fa vendere ai Francesi.
Punto.
#2)Diversificazione delle fonti.
Punto fondamentale di un parco energetico è la diversificazione: una nazione troppo dipendente da una unica fonte di energia
(tipo la nostra, dal gas) è sempre col culo stretto disposta magari a farsi penetrare dal fornitore di suddetta fonte.
Quindi poter sfruttare una fonte in più aiuterebbe ad allentare il cappio attorno alle nostre palle di Putin/Gaddafa.
Effettivamente 8/10 centrali, come proposto, sarebbe l'ideale, conti ENEA alla mano, per coprire lo zoccolo della curva dei
consumi.
#3)Competenze tecniche.
L'Italia è comunque molto forte sul mercato della componentistica nucleare (e sto parlando di componenti critici): produciamo
il generatore di vapore più grande al mondo e siamo coinvolti in progetti internazionali come IRIS, per il quale facciamo
analisi termofluidodinamica. Ai tempi mandammo critico Caorso come l'impianto nucleare più potente al mondo (un BWR di
progettazione ammerrigana). Quindi le competenze non sono assenti. Ovvio, non sono complete, ma non lo sono mai state (il
progetto di una centrale tutta italiana è sogno degli ingegneri nuculari della generazione precedente alla nostra), quindi
tanto vale...
#4)Sicurezza.
Senza dubbio le centrali nucleari sono il congegno più sicuro ideato dall'uomo. Tant'è vero che, ribadisco, stanno facendo
molti più danni gli altri impianti chimici che sono andati per le picche in numero e quantità nettamente superiore.
Ora vediamo cosa spinge me a NON volerla.
#1*)Business.
Questa tecnologia andrebbe acquistata fuori, ed il tanto proclamato nucleare che ci farà diventare venditori di tecnologia in
realtà ci fa stare DAVANTI al balcone, non dietro.
#2*)La società .
A mio parere la società italiana non è pronta ad avere a che fare con il nucleare. Principalmente perché wewe simme napulé e
c'è sempre l'assessore che ruba sulla valvola del cazzo o il palazzinaro con la sabbia, ma anche perché in caso di cazzi seri
ci sarebbe il panico dilagante ed una popolazione ignorante allo sbando.
Detto questo, io voterò SI. Anche perché Chernobyl e Fukushima sono segni del destino che vuole salvarci dall'apocalisse
certa.-Gli anelli mancanti-
Qui concludo facendo una riflessione seria ed importante.
Nel mondo le agenzie che trattano questa tecnologia (USA, FR, UK, RU...) hanno generalmente una quantità di persone non
inferiore a 3/4000 scienziati che lavorano per controllare e mantenere in sicurezza tutti i reattori della nazione.
Ora, noi quali strutture abbiamo per seguire un nostro ipotetico percorso? Quali strutture a garanzia della trasparenza e
quali università ed aziende sono in grado di fornire gli strumenti per lo sviluppo? Siamo sicuramente totalmente
sottodimensionati. Non c'è un un ricambio generazionale sufficiente a garantire il passaggio dell'esperienza.
Abbiamo appena fatto l'agenzia nucleare, ma è solo una struttura di vertice: non c'è nulla sotto.
L'idea di prendere una tecnologia che ha passato un processo di licensing in un altro paese non è bella: dovremmo avere
nostre strutture e personale per poterlo fare in casa (in realtà l'europa dovrebbe decidersi a fare una cazzo di agenzia
nucleare europea partecipata da tutti gli stati membri, ma vabé).
Ora come tradizione, ceno con una pizza.
>>11673 Cioè, in parole stramegapovere, se una centrale a carbone ci si rompe u' cazz' emmazz' e si fa la bua a noi cazzocene, mentre se ci si rompe il minimo pezzo della FRAZIONE del caccolino del cazz'emmazz' alla centrale dell'energia pulita HEHEHEHEHEHEHEHEHEHE a tutti brucerà il culo per anni a venire.
Giusto? Scusate, sono completamente a digiuno di tecnologia/sienza/chimica/fisica/principali conoscenze del viver comune e sono pure un fattone, oltretutto (e allora cazzo ci fai su Diochan? Bella domanda. Il nuovofrocio a vita, probabilmente) però ci tengo a capirle queste cose, non voglio andare a votare per il no senza avere la fottuta certezza di sapere di cosa sto parlando, infatti mi sono abbeverato a questi post senza chiedermi se dietro c'è il Professor Frink o un fisico nuculare.
Ma che senso ha essere fisico Nuculare se sei contro? Non è un po' tirarsi la zappa sulle palle? E le scorie? Dai papà castoro, parlaci di cosa succede alle scorie.
>>11677 >se una centrale a carbone ci si rompe u' cazz' emmazz' e si fa la bua a noi cazzocene
No, certo che se scoppia un incendio a noi ci interessa, ma è un danno che male che vada è circoscritto e facilmente risolvibile.
>mentre se ci si rompe il minimo pezzo della FRAZIONE del caccolino [...] a tutti brucerà il culo per anni a venire.
Sostanzialmente SI. Dalla prima rondella all'ultima valvola tutto deve funzionare bene. Certo, se non funziona non è che esplode il mondo, ma se cominci a non fare manutenzione, a sorvolare su alcune cose, insomma, a fare le cose "alla italiana", allora sono cazzi molto più amari di quanto l'assessore/palazzinaro/maphioso medio possa immaginare.
>che senso ha essere fisico Nuculare se sei contro?
Ha senso perché fai delle considerazioni sui pro ed i contro di uno strumento come questo nelle mani di gente eventualmente sbagliata.
Un fisico nucleare come un ingegnere nucleare fino ad oggi è campato SENZA centrali. Certo, forse si investirebbe di più in ricerca e ci sarebbe più lavoro, ma di sicuro il settore nucleare ha confini più vasti della centrale. O meglio, non occorre avere una centrale per dare il proprio contributo al suo sviluppo.
>>11678 >facilmente risolvibile.
Ciao, oggi ti parlo di Centralia. Dopo un incidente, il suo sottosuolo carbonifero sta bruciando ininterrottamente dal 1962.
>>11680 Bam. Cazzo, mi hai fottuto su un paragone. Va beh, intendevo dire che ogni disastro che riguarda l'energia è per forza di cose potenzialmente pericoloso, anche dopo questa notizia ho comunque più paura di una centrale nuculare, sarà perché non vivo vicino ad una falda carbonifera.
Fondamentalmente il ciclo del combustibile nucleare si differenzia in base al tipo di reattore al quale è destinato il combustibile prodotto.
Tuttavia inizialmente questi sono tutti uguali.
Si parte dal classico negro che estrae l'uranio dalle miniere, sottoforma di ossido. Successivamente questo viene trattato con acidi e si arriva all'esafluoruro di Uranio UF6. Gassoso. Poi si separano le molecole di 238_UF6 235_UF6 ottenendo due gas: uno arricchito in 235 ed uno impoverito in 235 (o arricchito in 238).
La percentuale di arricchimento varia da reattore a reattore (in effetti varia anche da barra a barra in quanto il flusso neutronico all'interno del reattore va col cos(r) dove r è la distanza dall'asse del reattore cilindrico. Questo significa che le barre si consumeranno a ritmi diversi tra loro, e per questo ogni tanto si spostano (come quando scambiate le ruote anteriori con le posteriori, meno rovinate). Per evitare di effettuare questa operazione troppo spesso gli arricchimenti variano tra 2% e 5% in peso in un reattore LWR.
Esistono reattori che usano anche U naturale (in genere sono paesi che hanno miniere ma non stabilimenti per l'arricchimento, tipo il Canada) e reattori che usano alti arricchimenti (come quelli per la propulsione navale, che hanno problemi di ingombri e devono aumentare la densità di potenza).
Comunque, si arriva a questo cazzo di U arricchito gassoso, che si fa reagire tornando a UO2 (ceramico, perché il metallico ha una temperatura di fusione inferiore ed un cambio allotropico a 1000°C e varia la geometria del cristallo -non ricordo se da CCC a CFC o altro-) e si fanno dei pellet tipo quelli della stufa: diametro 1 cm, altezza 2, con le facce circolari leggermente concave. Questi vengono messi dentro una cannuccia di Zircalloy alta 4 m che oltre che organizzare i pellet contiene i rilasci di materiali radioattivi gassosi che si sprigionano quando la barra verrà consumata (tant'è vero che una barra nuova ha una pressione interna di circa 30 bar, per arrivare a 150 alla fine). Più barre di Zircalloy vengono impilate fino ad avere l'altezza del core desiderata (tipo 16 m).
Ora, in realtà c'è anche la possibilità di farle tipo pastiglie dell'aspirina, o sferette, ma penso di aver già detto troppo. Andiamo avanti.
All'incirca una volta ogni due anni il reattore viene spento e una porzione di combustibile (1/3 per i PWR, 1/4 per i BWR) viene rimosso e portato nelle piscine di cui si parlava sopra.
Ora si aspetta che cali ancora il calore di decadimento, poi vengono tolte e stoccate a secco per un ulteriore periodo ed infine trattate per un deposito finale.
I cicli del combustibile si dividono in due: ciclo aperto (pic1) e chiuso (pic2)-che è comunque un poco aperto-. Ovviamente il primo si verifica quando butto via tutta la barra esausta, il secondo quando la riciclo in qualche maniera.
La prima metodologia, come ho detto, è stupida e sprecona (pic3): la forte quantità di 238U (e di neutroni) porta alla formazione di 239Pu che è un elemento fissile ed utilizzabile con gli accorgimenti detti prima (per questo si dice che il 238 è "fertile", come lo è il Torio 232Th che diventa 233U, fissile al pari del 235).
I cosiddetti reattori autofertilizzanti usano questo principio: mettono un nocciolo "normale", con attorno una copertura di materiale fertile (quindi di U238 o Th che si trovano parecchio in natura -o meglio si trovano sicuramente più facilmente che il 235-), che mentre il nocciolo funziona diventa materiale fissile, che non solo posso usare nello stesso reattore, ma ce ne è talmente tanto da poterlo vendere ad altri. Vabé.
Per tutte queste ragioni si procede col riprocessamento. Questo significa togliere lo zircalloy dalle barre, trattarlo con acido nitrico ed estrarre chimicamente Uranio e Plutonio dalle barre esauste sottoforma di UO2 e PuO2, mescolarli e ottenere il MOX (Mixed OXide) da riportare al reattore. Con questo passaggio rimane dell'uranio leggermente arricchito da sfruttare che viene riportato a UF6 e riarricchito come all'inizio.
Con questo metodo è come se si riducesse il consumo di U del 40% circa. Ad oggi questa cosa non si fa in maniera troppo massiccia a causa dei costi che spesso non sono vantaggiosi. Lo fanno le nazioni (tipo il Giappone) che non vogliono dipendere troppo dai paesi venditori di U.
Andiamo ora a vedere cosa c'è effettivamente sotto la casella "Waste Disposal".
Storicamente questa materia è stata concepita tra gli anni 70 ed 80. Quindi precedentemente era un poco la casa delle libertà: ognuno faceva come cazzo gli pareva.
Ecco allora Hanford (USA) dove circa 150 milioni di galloni di materiali radioattivi provenienti dal programma militare vennero buttati in contenitori di carta pesta qualsiasi, con notevoli contaminazioni del suolo sottostante, e ancora stanno cacciando fuori quattrini per pulire.
Similmente Sellafield (UK) ha gli stessi problemi (tant'è che hanno dovuto cambiar nome alla città, mi sembra).
Per fare un discorso completo dovrei parlarvi come si fa a classificare una scoria radioattiva, ma porcatroia la bustadipiscio al mio fianco mi ha fatto perdere mezz'ora LO DEVI CAPIRE CHE NON VOGLIO PARLARTI VAFFANCULO LEGGI QUA!!!
Diciamo che le categorie seguono il livello di radioattività dei materiali di cui sono composti:
-LLW: Low Level Waste
-ILW: Intermediate Level Waste
-HLW: High Level Waste
Le scorie di un impianto nucleare, comunque, fanno parte della terza.
Il decommissioning di un impianto comporta circa 15000 tonnellate di roba di cui il 90% è LLW, il resto ILW.
Ovviamente non solo la produzione di energia nucleare genera questi rifiuti.
Tutti devono subire la cosiddetta "immobilizzazione". E questo accade per più vie.
Inoltre in base alla loro categoria verranno trattati diversamente (Pic1).
I materiali di scarto del riprocessamento o comunque delle barre esauste fanno parte della terza categoria (anche se il riprocessamento comporta una forte diminuzione della loro quantità).
Short Lived e Long Lived sono due zone separate dal tempo di dimezzamento di 30.2 anni (quello del 137Cs). In soldoni, un materiale contenente alte concentrazioni di roba che dura più del Cs è Long -come Iodio, Plutonio, Nettunio-, altrimenti è Short-come Cobalto e Stronzio-).
C'è da fare attenzione con questi materiali non solo per la loro radioattività intrinseca, ma anche per la loro parte fissile.
Infatti è possibile un incidente di criticità durante le operazioni di stoccaggio (quando si raggiunge la "massa critica", che in realtà è una accoppiata di Quantità di materiale + Geometria opportuna che rende autosostenuta la reazione a catena).
Vediamo finalmente cosa succede ad una barra dopo tutte le fasi descritte prima.
La questione è dover immobilizzare e rendere inviolabile un sistema per migliaia, anzi milioni di anni. Questo in una logica in cui la società cambierà tanto da dimenticare l'esistenza di questi siti e questi rifiuti impedendo ai nostri stessi posteri di poter incidentalmente andare incontro ad un disastro naturale a causa della loro curiosità. Soluzioni che oltretutto non devono necessitare di sorveglianza, quindi.
Per poterlo fare c'è bisogno di numerose barriere: artificiali e naturali.
La prima consiste nella forma stessa del materiale (appositamente cementificato o vetrificato, vedi poi), successivamente c'è una barriera metallica che confina per un limitato periodo di tempo, se paragonato alla vita dei componenti radioattivi.
Infine una barriera naturale rocciosa, preferibilmente ghiotta di radionuclidi.
Suddividiamo il processo in:
-Trattamento (Serve a ridurre i volumi, separare le componenti più e meno rischiose -ma anche solide, liquide e gassose-, neutralizzare -nel senso di rendere neutre- le scorie)
-Immobilizzazione (Solidifica in un' unica massa le scorie e le immobilizza, appunto)
-Trasporto e stoccaggio
Immagino che sia la seconda fase che più vi interessa.
Ci sono tre tecniche: cementazione, bitumazione e vetrificazione. Vediamole.
CEMENTAZIONE
Si utilizzano cementi in grado di reagire con l'acqua generando uno strato indurito ed impermeabile. Viene usata per i rifiuti LLW ed ILW. Fu la prima soluzione applicata, anche a causa dei suoi bassi costi (motivo per il quale si fa anche oggi). Tuttavia alcuni elementi ritardano la sua impermeabilizzazione e quindi non funge bene. Quindi abbiamo la pic2.
BITUMAZIONE
Le scorie vengono mescolate a bitume caldo (quindi sciolto) che, raffreddandosi, solidificherà. Questo processo viene particolarmente preferito quando si trattano sostanze solubili in acqua.
VETRIFICAZIONE
Questa è la forma più fiqua anche perché permette la minimizzazione dei volumi in maniera stabile e va bene per una vasta quantità di elementi (difatti si utilizza anche per smaltire le fly ashes degli inceneritori -in paesi civili-).
Ci sono vetri in natura dalla resistenza assurda, ma provengono da processi vulcanici, e quelle temperature farebbero volatilizzare parte delle scorie rendendo il tutto inutile.
Per questo si giunge ad un compromesso, utilizzando borosilicati e fosfati come materiale da apporto vetroso.
In realtà ci sono altri metodi innovativi (tipo dispersione in matrice metallica) ed i siti di stoccaggio sono una palla totale ma sono arrivato e STACCO STACCO STAC-
Sostanzialmente su DC siamo tutti favorevoli al nucleare, ma non in Italia perché sappiamo che farebbero le tue vetrificazioni con il vetro riciclato dai bottiglioni di vino. Il nucleare è giustissimo, ma solo se c'è gente in grado di gestirlo, tu te la senti davvero di mettere una cosa così pericolosa (sì, perché se le cose non si fanno come vanno fatte il nucleare è pericolossisimo) in Italia? Il paese della pizza, il mandolino e le mozzarelle di bufala blu?
>>11687 Questa è veramente la cosa più stupida per votare contro il nucleare. Perché se la vostra paura è questa non chiedete che siano i francesi ad occuparsi di tutto il processo di costruzione e manutenzione e controllo? Appaltiamo le centrali agli altri porco il cane.
Comunque tanto la MAPHIA sta inquinando tutto lo stesso, lambro e altre merdate nel napoletano. Non so se IN ITALIA c'è qualcosa che fa sostanze chimiche ma altrimenti ci sarebbe anche il rischio di avere una roba tipo l'incidente in india della dow chemical di anni fa. Cazzo iddio dobbiamo trovare una scusa per tutto invece di metterci a fare le cose sul serio, magari vista la paura degli italiani per le centrali se venissero costruite avremo tutti gli umarells d'italia a controllare che i lavori siano seri (allegoria per dire che forse verrano controllati in modo stretto visto che la magistratura se si mette di punta scassa abbastanza le balle).
Domani leggo delle scorie, le uniche cose su cui ho molti dubbi.
>>11689 porcodio non riusciamo a togliere la monnezza da napoli e vogliamo fare una centrale nucelare?
roba che il mese dopo che l'accendono si scopre che i casalesi si sono arrubbati il plutonio...
Passo di qua solo per dirvi che i giornali di tutto il mondo sparano di continuo notizie praticamente inventate su quanto sta accadendo, e che l'unico modo di informarsi seriamente è aspettare che passi l'agitazione e che escano le notizie vere.
Vi linkerei un sito pieno di false notizie apparse sui giornali di tutto il mondo, ma non lo trovo più.
>>11694 >Vi linkerei un sito pieno di false notizie apparse sui giornali di tutto il mondo, ma non lo trovo più.
Questo sì che è un abile lettore discernente.
>>11695 Più che altro ho una folder preferiti di centinaia di link disorganizzati, e Chrome non si ricorda la pagina. Comunque sì, sono negro comunque, ma almeno non mi faccio improvvisare dal primo articolo sensazionalistico di Repubblica.it, rivista online affidabile ormai al pari di Cronaca Vera. O Trascendetale.
>The operator of the facility said radiation in the water of the No. 2 reactor was measured at more than 1,000 millisieverts an hour, the highest reading so far in a crisis triggered by a massive earthquake and tsunami on March 11.
>That compares with a national safety standard of 250 millisieverts over a year. The U.S. Environmental Protection Agency says a single dose of 1,000 millisieverts is enough to cause hemorrhaging.
>>11698 Anche fosse tutto vero non mi stupisce: ci sono evacuazioni per intensa radioattività sin dal 16 al ritmo di una al giorno.
>>11694 >aspettare che passi l'agitazione e che escano le notizie vere.
Verissimo
Comunque secondo me 300 persone in strada a manifestare in Giappone hanno la stessa importanza di Beppe maniglia in piazza maggiore di Sabato pomeriggio.
>>11700 >Comunque secondo me 300 persone in strada a manifestare in Giappone hanno la stessa importanza di Beppe maniglia in piazza maggiore di Sabato pomeriggio.
e qui ti sbagli, una cosa del genere in Giappone è come tre milioni di persone a Roma
non ti fanno impressione quelle 300 formichine che smettono di raccogliere briciole e di fare sì-sì all'imperatore?
>>11702 Sinceramente i Giappi dopo questa storia sono crollati da "popolo ordinato ed organizzato" a "Negracci". Quindi per ora se la battono con i Libici, per quanto riguarda il nucularo.
>>11693 >Fusione parziale del nocciolo
Si sapeva da giorni e giorni. Ma soprattutto, come fate a sostenere ancora l'ipotesi di meltdown a 15 e passa giorni dall'evento? Non lo sapete che la potenza si dimezza col passare del tempo? I reattori sono spenti sin da quando è stato rilevato il sisma, eh.
>10 milioni di volte più alte del normale
Solita sciocchezza che ha fatto tam-tam mediatico grazie a giornalisti rincretiniti che copypastano senza verificare.
http://www.bbc.co.uk/news/world-asia-pacific-12875327 “The operators of a stricken Japanese nuclear plant have apologised for a “mistake” in reporting a radiation spike 10 million times above normal.”
>>11694 Sì, ti stai riferendo a
http://jpquake.wikispaces.com/Journalist+Wall+of+Shame Un bel record per tutto il giornalismo occidentale paranoico di questi giorni.
Molti giapponesi sono piuttosto incazzati per il comportamento della stampa occidentale. Sapete, con mezzo milione di senzatetto e 20.000 tra morti e dispersi ci stiamo fissando per una centrale che conta (e conterà) 0 morti.
>>11704 >“The operators of a stricken Japanese nuclear plant have apologised for a “mistake” in reporting a radiation spike 10 million times above normal.”
Ed esattamente quanto grande sarebbe questo "errore"?
>>11705 Beh, finora nessuno ha ricevuto dosi maggiori di 250mSv. E chi è stato a stretto contatto con la radiazione -più di 150mSv- è stato ricoverato (17 persone in tutto). Difficile pensare che siano in serio pericolo.
E no, non è messo peggio di Cernobbillle. A meno che abbia sputato più di 50Sv nell'ambiente.
Se non sono stati rilevati più di 100mSv all'esterno non c'è alcuna possibilità di aumento dell'incidenza del cancro statisticamente rilevabile.
Mi sembra una base adeguata per affermare
>0 morti per radiazioni, ora e in futuro
poi oh, ci può sempre scappare il morto.
>>11689 >Perché se la vostra paura è questa non chiedete che siano i francesi ad occuparsi di tutto il processo di costruzione e manutenzione e controllo? Appaltiamo le centrali agli altri porco il cane.
Anon, in germania la tissen ha stabilimenti sicuri forse anche per mangiare sul pavimento senza piatto. In italia sono fatti alla cazzo di cane, tanto se muore qualcuno si riesce anche a dire che la colpa è del morto. Non è il chi, è il dove. Se tutti possono fare quel cazzo che vogliono nella totale impunità, a maggior ragione chi poi torna nel suo paese e sta bello tranquillo lontano dai fusti seppelliti sotto terra.
Per il giappone c'è solo da aspettare qualche anno e vedere cosa succede, adesso è hurrdurrlandia. Anche gli italiani rientrati dal jappone sono ricoverati e sotto osservazione, non so se tutti in misura preventiva o solo alcuni, lo dico da frequentazioni ospedaliere.
>>11707 Vorrei solo ricordare che la dose di 100mS come dose correlata in modo sensibile al rischio di cancro è intesa come dose annuale (vedi tua pic, lol), verrà superata probabilmente da più di quelle 17 persone, a cui comunque non sta facendo bene.
Allego il dato definitivo per mettere a tacere chi dice che hurr il nucleare è pericoloso rischio per danni per pericolo durr.
L'immagine rappresenta il numero di morti per watt per diverse fonti di energia (nucleare, petrolio e carbone), senza tenere conto di guerre e "danni collaterali".
Sì, il nucleare è la cacca di mosca a sinistra. Il solare è ancora più sicuro del nucleare ma non è qui rappresentato.
Si può essere contro il nucleare, ma esserlo perché MINKIA OH È PERICOLOSO vuol dire non saper scrivere di cosa si sta parlando. Se è davvero ridurre i morti il motivo principale, sarebbe molto meglio attivarsi per l'uso più ridotto di carbone e petrolio
Rido per quelli che dicono che ci son più possibilità che uno muoia per un centrale a carbone/petrolio/salcazzo rispetto al nucleare e che linkano incidenti.
SVEEEEEGLIA, SI PARLA DI COSE VECCHIE, DI INCIDENTI VECCHI E DI ROBE CHE NEL MONDO SONO 10MILA VOLTE PIU' DIFFUSE DEL NUCLEARE, GRAZIE AL CAZZO CHE HAN FATTO E FANNO PIU' MORTI.
>>11716 Tu devi essere quello sveglio che parla dopo aver letto gli articoli linkati.
Le morti riportate in >>11713 sono proporzionali ai terawatt ora, non è semplicemente "il numero di morti", quindi tiene conto della diffusione di nucleare, petrolio e carbone. Le centrali a carbone sono PIÙ PERICOLOSE delle centrali nucleari a parità di energia prodotta.
I dati sono basati su statistiche del periodo 1969-1996, non esattamente la preistoria, gli incidenti dei bambini morti nelle miniere di carbone dell'800 sono ininfluenti.
>>11716 L'unica cosa che si potrebbe chiedere è "su che periodo di tempo è stata fatta la media?" (o magari ci rientrano i morti delle miniere di carbone di inizio secolo a far media) o "posso avere un grafico di morti per impianto piuttosto che per quantità di energia?".
Ah e si, non penso che la domanda sia se il nucleare è pericoloso ma se è una buona idea darlo agli italiani, più o meno come non è pericoloso usare un becco bunsen ma sai che se lo farai fare ad un bambino ad un certo punto cercherà di prendere con le mani quello che c'è sopra. Magari lo facciamo anche il quinto generatore bunkerato, ma nel mafiacemento che crolla se tira troppo vento.
>>11713 >Se è davvero ridurre i morti il motivo principale
Non lo è, negro.
È da stupidi e/o interessati fermare il proprio pensiero alla conta dei morti, che finiscono per provenire quasi esclusivamente tra i lavoratori all'interno degli impianti, quando il dato di maggiore interesse tra chi deve scegliere non è la sicurezza per chi è dentro ma per chi è fuori.
Ed è altrettanto da stupidi e/o interessati avere come definizione di sicurezza il solo "non morire."
Eh, già, è proprio un ragionamento da tipici pro-nucleari: MINKIA ZIO FINKE NON SEI MORTO VA TTT BENE OH!
Nel caso tu non l'avessi ancora capito, il piano sarebbe di ridurre l'importanza relativa di TUTTE le fonti non rinnovabili, a partire da subito e preferibilmente senza troppi passaggi intermedi, quali centrali energetiche che richiedono 15 anni prima di iniziare la produzione sul serio.
Solare, eolico, idroelettrico, ecc. non sono stati sviluppati né proposti solo per essere un'alternativa al nucleare.
>>11720 > che finiscono per provenire quasi esclusivamente tra i lavoratori all'interno degli impianti
Continui a rispondere senza aver letto la documentazione linkata. La "conta dei morti" comprende le malattie legate direttamente alle centrali. Non ci sono suicidi di massa dei lavoratori nelle centrali a carbone.
> il dato di maggiore interesse tra chi deve scegliere non è la sicurezza per chi è dentro ma per chi è fuori.
Che bella idea. Propongo i termovalorizzatori a bambini allora.
> Ed è altrettanto da stupidi e/o interessati avere come definizione di sicurezza il solo "non morire."
Proponine una alternativa, allora. Le malattie? Le centrali a carbone causano più cancri del nucleare sia in termini assoluti che in proporzione alla potenza erogata. I problemi alle via aeree dovute al nucleare sono 0, non serve essere Pasteur per intuire che le centrali basate su combustione di qualunque cosa sono più pericolose. Il livello di radiazioni? Le centrali a carbone sono più radioattive delle centrali nucleari ( http://www.scientificamerican.com/article.cfm?id=coal-ash-is-more-radioactive-than-nuclear-waste ). Non mi vengono in mente altre possibili misure per definire la "sicurezza".
È comodissimo dire "contare i morti non è una metrica valida" e non proporre nulla di migliore.
> Nel caso tu non l'avessi ancora capito, il piano sarebbe di ridurre l'importanza relativa di TUTTE le fonti non rinnovabili
A me sta benissimo e in linea di massimo concordo. Sto solo cercando di provare un punto: chi dice "OH IL NUCLEARE UCCIDE MORIREMO TUTTI" non sa di cosa sta parlando. Magari non l'hai detto tu, ma di certo questa cosa ti sta facendo dolorculare intensamente. Per ogni morto causato dal nucleare ce ne sono 4000 causati dalle centrali a carbone e 2000 da quelle a derivati del petrolio. Difendere una causa con false argomentazioni è il modo più diabolico per danneggiarla.
Chi dice che il nucleare è pericoloso sta cercando di salvare una formica (morti da nucleare) mentre un rullo compressore sta schiacciando neonati (morti da petrolio e carbone).
Anche io sono contro il nucleare per le ragioni che ci siamo detti fino allo sfinimento su DC (siamo una lolnazione), cerco solo di mostrare che dire "il nucleare è pericoloso di per sè" va contro le evidenze statistiche.
>>11720 E' un indice valutabile. Se hai altri dati più significativi mostrali, ma non è utile rageare così senza proporre altre cose da guerdare. Also le rinnovabili non bastano, e c'è sempre da vedere il costo.
Ma come fate a dire se un cancro o comunque una malattia è stata provocata dal nucleare o dal carbone o da qualunque cosa? Secondo me, il più delle volte, si tratta di una combinazioni di moltissimi fattori, e le vostre valutazioni, di entrambi gli schieramenti, sono troppo semplicistiche.
>>11725 Assumerò che semplicemente tu non abbia mai letto studi scientifici (non essendo letteratura mainstream, è ragionevole)
Si fanno appositamente degli studi specifici che comparano, ad ed., l'incidenza dei tumori in un raggio di X chilometri da una centrale nucleare con una popolazione che abbia condizioni ambientali simili (stessa altitudine, stessa vicinanza dal mare, stesso inquinamento atmosferico per altre cause ecc. ecc.) e da questi si deduce l'incidenza dei tumori. Si tratta ovviamente di studi molto complessi e costosi, ma sono fattibili e vengono fatti. Non sono la verità assoluta, ma danno una buona idea di cosa sta succedendo alla popolazione.
Se invece sei un lolletterato che pensa di poter mandare in vacca la statistica e anni di ricerca dicendo "oh la sienza non è precisa è troppo semplice gli sienziati sono troppo ignoranti e stupidi" puoi morire in un angolo senza far rumore, grazie.
>>11728 Sono OP e preciso che i post sugli effetti della radioattività non sono miei, ma di un anon che ringrazio: quella è materia che non conosco bene come vorrei.
>>11710 Vedi, quei 100mSv sono la dose minima che può essere statisticamente attribuita all'insorgere di tumori. Ovvero, preso un campione abbastanza grande di popolazione e sottoposti tutti a tale dose, l'aumento dei tumori è statisticamente rilevante (che non vuol dire che aumenta di botto, bada bene, ma semplicemente che è correlabile -può essere anche lo 0,1%-). Non ti so dire di quanto aumenti la probabilità, ma ricordo bene che si tratta di qualche punto percentuale.
Gli operatori di una centrale nucleare possiedono dosimetri portatili e sono a conoscenza a quanta radiazione sono stati sottoposti. E 17 sono stati ricoverati, perché hanno superato la dose di 100mSv a cui un operatore può essere sottoposto in caso di emergenza (ci sarebbe anche il limite superiore di 250mSv, ma nessuno ha ricevuto tali quantità). Sono lavoratori che saranno seguiti da cure mediche approfondite per stanare i problemi appena sorgono. Quindi, pensare che possano morire per una tale dose è ridicolo.
A plot of the excess cancer incidence versus dose, called the dose-response curve, is therefore a straight line at high doses, as shown in Fig. 9.6. At lower doses, the data on human exposure are much less conclusive, and the relation of cancer incidence to dose is inferred for the most part from experiments with laboratory animals.
Until recently there was an absence of human data at low doses. Hence, the
traditional practice has been to extrapolate the dose-response curve linearly to a zero dose, as indicated in the figure. This procedure is referred to as the linear hypothesis. It is generally agreed that such an extrapolation is proper for high LET radiation. For low LET radiation, there is considerable evidence to suggest that alinear extrapolation overestimates the carcinogenic effects of low doses, and that the actual dose-response curve may lie below the extrapolated curve, as shown in Fig. 9.6. This issue has not been settled a.s of this writing and is the subject of considerable debate.
The values of risk given in Table 9.6 are based on the linear hypothesis. Calculations using these values may very well exaggerate the effects of radiation exposure at low doses. In any case, Table 9.6 probably provides an upper boundary for estimating the consequences of radiation accidents.